20 ottobre 2009

Contrasti


«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
(Giacomino Leopardi)

Riflettevo su quanto fosse sottile la differenza tra il "finito" è l' "infinito". Non nel senso meramente pratico, ma più che altro in una visione più astratta e fumosa.
E non posso non riportare La poesia di Leopardi.
E' infatti estremamente interessante notare come la finita barriera che la siepe impone, escludendo lo sguardo del poeta, sia in realtà uno stimolo per raggiungere l'infinito.
L'ostacolo visivo impedisce agli occhi di vedere, ma non impedisce alla fantasia di strabordare, anzi l'alimenta a più non posso. Nascono così gli interminati spazi, l'eterno, l'immensità e il vasto mare. Tutti termini che richiamano a un qualcosa di fortemente indefinibile, un qualcosa a cui è impossibile porri limiti e certezze.
Il tutto si riduce quindi a un gioco di contrasti, tra ciò che è finito e ciò che non lo è. Questo scontro dà libero sfogo alla fantasia e ai sentimenti. Due termini carichi di grande significato, che richiamano un altro contrasto spirituale:

"L'impressione del sublime nasce da una tensione eccezionale del sentimento e della fantasia,dalla coscienza di un violento e grandioso scontro di forze cosmiche, spirituali e naturali. Generano il sublime quegli spettacoli naturali grandiosi, selvaggi, terribili, che fanno sentire all'uomo la sua piccolezza e impotenza fisica, ma nello stesso tempo gli danno la coscienza della sua grandezza e superiorità morale.
Un mare in tempesta, una vasta solitudine silenziosa, una notte stellata, un tramonto, uno scenario di impervie montagne, burroni e precipizi, in cui torrenti selvaggi si precipitano in cascate spumeggianti, sono tutti spettacoli che possono innalzare l'anima al sublime."

L'insensata ed effimera esistenza dell'uomo in confronto con paesaggi sconfinati o grandiosi eventi naturali generano una "superiorità morale", generano il sublime.

Quello che sto cercando di esprimere e che insomma la vita e tutte le accezioni che scaturiscono da essa sono genarti da continui scontri/incontri, contrasti/incastri.
E' un incessante fluire di uomini, donne, pensieri, parole, azioni, orribli sbagli, grandi successi, sentimenti, passioni, indecisioni, sicurezze, stabilità, precarietà...

pausa.



10 ottobre 2009

Paradisi artificiali.

Ci sono momenti estramenti particolari nella propria esistenza.
Momenti di non facile comprensione, oscuri, difficili.
Frangenti in cui sono essenziali due cose, anche se in antitesi tra loro: la solitudine, e il supporto degli amici.
Particolari attimi in cui basta davvero poco per precipitare in un profondo e algido abisso. Una notizia, un rapporto che si complica; basta davvero poco per farti fare quel passo decisivo verso l'oscurità più totale.
Baudelaire nell'introduzione di "Paradisi artificiali" sottolinea come siano rari i momenti di pura felicità. Quella gioia che ti fa alzare dal letto con la testa leggera, senza alcuna preoccupazione. E come dargli torto, sensazioni del genere sono davvero rare, eppure incredibilmente preziose e rigeneranti.
Una particolare parola, un gesto, una carezza, durante questi stati d'animo così contriversi assumono un'importanza a dir poco vitale. Trovare un appiglio è quasi doveroso. In un tipo di musica, in un particolare autore, in un' amicizia sensibile. Bisogna restare in qualche modo a galla, evitare di lasciarsi trasportare eccessivamente dall'impetuosa corrente dell'ossessione e della paranoia.
Perchè queste parole? Non lo so.
Forse mi ritrovo in questa particolare fase, o forse no. Non saprei dirlo con certezza. Mi rendo solo conto che a volte scrivere senza avere in testa un preciso argomento è molto piacevole. Lasciarsi trasportare dalle parole, dalle emozioni, dalla testa, dal cuore, ma anche dal fegato e dallo stomaco.
A voi l'arduo compito di interpretare il tutto.
Io vado a fare le nanne.
Nella speranza di risvegliarsi, almeno per una volta, con la sensazione che quest' effimera esistenza possa portarti, ogni tanto, qualche piccola gioia.

08 ottobre 2009

That guy



I never thought that I could be so bold
To even say these thoughts aloud
I see you with your man
Your eyes just shine
While he stands tall
And walking proud

That look you give that guy
I wanna see
Looking right at me
If I could be that guy
Instead of me
I'd never let you down

It always seems like you're going somewhere
Better than you've been before
While I go to sleep and I dream all night
Of you knocking at my door

That look you give that guy
I wanna see
Looking right at me
If I could be that guy
Instead of me
I'd be all I can be

I'm nothing like what I'd like to be
I'm nothing much I know it's true
I lack the style and the pedigree
And my chances are so few

That look you give that guy
I wanna see
Looking right at me
If I could be that guy
Instead of me
I'd give you all I got

I never thought that I could be so bold
To even say these thoughts aloud
But it, let's say, it won't work out
You know where I can be found

That look you give that guy
I wanna see
Looking right at me
If I could be that guy
Instead of me
I'd never let you down



Non pensavo di trovare il coraggio
per dire questi pensieri ad alta voce
Ti vedo con lui, e i tuoi occhi brillano
mentre lui a testa alta cammina orgoglioso

Lo sguardo che dai a quel tizio,
lo voglio vedere…
che guarda dritto verso di me
Se potessi essere quel tizio, invece di me…
Non ti deluderei mai

Sembra che tu voglia andare da qualche parte
migliore di dove sei stata prima
Mentre io vado a dormire, e sogno tutta la notte
di te che bussi alla mia porta

Lo sguardo che dai a quel tizio,
lo voglio vedere…
che guarda dritto verso di me
Se potessi essere quel tizio, invece di me…
Potrei dare il meglio di me stesso, Potrei dare il meglio di me stesso

Non sono come vorrei essere
Non sono un gran che, è vero
mi piacerebbe essere visto sotto una luce migliore
e le mie possibilità sono davvero poche

Lo sguardo che dai a quel tizio,
lo voglio vedere…
che guarda dritto verso di me
Se potessi essere quel tizio, invece di me…
Ti darei tutto quel che ho

Non pensavo di trovare il coraggio
per dire questi pensieri ad alta voce
Ma, diciamo, se la cosa non funziona
Sai dove trovarmi

Lo sguardo che dai a quel tizio,
lo voglio vedere…
che guarda dritto verso di me
Se potessi essere quel tizio, invece di me…
Non ti deluderei mai, non ti deluderei mai



07 ottobre 2009

Alla Luna

http://blog-aris-blog.blogspot.com/

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
0 mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

(Giacomino Leopardi)

06 ottobre 2009

My Timing is off



My timing is off
She isn't ready for my love
It's all that I got
But it's a pretty big thing
That she should recognize;
The truth between us cannot hide
She knows that it's real
But the situation doesn't fit
I know what I feel
And I know that this is really
Everything it's all about
And I don't have a single doubt
My timing is off
But sometimes that's how it all works
Believe it or not
We don't have a choice
In matters of the heart;
Just gotta be brave enough
To love and let yourself be loved
My timing is off
And I'm not worried 'bout a thing
She knows that it's real
She couldn't throw it all away
For fear of happiness
This isn't like that other mess

02 ottobre 2009

Creep

Il Vasco ha fatto uno sgarro.
E' inutile aggiungere altre parole.
E' inutile provare a difenderlo.
Creep è Creep, punto!

E citando testualmente Umberto: Per linkare questa canzone dovrebbero sempre esserci dei motivi più che importanti, oppure avere in mente una persona davvero speciale.
Io ho entrambe le cose.