06 luglio 2010

Respirare il silenzio


Bisogna ammetterlo, Torre Annunziata è una città quanto mai rumorosa, fragorosa, esagerata ed esagitata. Una città in cui tutto è amplificato, sembra di vivere ai bordi di un megafono. Troppo spesso dalla caserma qui accanto partono sbraitando le pantere della polizia, troppo spesso le urla, sporche di rabbia, si miscelano al suono dei clacson. Le vorticose pale di un elicottero fanno tremare i vetri del salone... stanno cercando qualcuno... qualcuno sta per essere arrestato. Ed eccola lì, già mi vedo la sua famiglia al gran completo, schierata sul marciapiede antistante la caserma, pronta a bruciare parole di odio per l' "ingiustizia" compiuta. Ebbene si, Torre è una città rumorosa, fragorosa, esagerata ed esagitata. Eppure di notte, quando ti affacci dal balcone per fumarti una sigaretta, accade qualcosa di particolare. Il Silenzio è palpabile, tangibile, lo si respira. Gli unici rumori percettibili sono quelli che ti nasconde il giorno; riesci allora a sentire la cartina del drummino bruciare ad ogni tiro, l'ovattato fluire del fumo, il colpetto di dita per far cadere la cenere. Forse è anche per questo che preferisco il taciturno buio all'animata luce. L'oscurità non solo cambia il volto delle della città, ma la zittisce pure. Il nero silenzio ti consola, ti accudisce, ti culla, sprona l'immaginazione.
Cosa c'è di meglio del nero inchiostro per generare fantasie colorate?

Alister

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