04 luglio 2009

Poesie - Catullo

Non so per quale ragione, ma la prima volta che lessi questa poesia di Catullo mi colpì tantissimo, come un pugno sulla bocca dello stomaco, un pugno di quelli che ti tolgono il respiro.
Ogni volta che la leggo e come se mi immedesimassi nello spirito dell'autore, percepissi la sua frustrazione, la sua rabbia, la sua rasegnazione, il suo coraggio, la sua passione... il suo abbandono.
Insomma non sto a fare troppo giri di parole, ve la faccio leggere:

8*

Oh pazzo, basta! Povero Catullo.
Quel che perduto è perduto è perduto.
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti
Quando il tuo amore ti diceva vieni
Tu ti preciptavi.
Così amata da te è stata lei
Come nessuna da mai nessuno.
E compivate tutti gli atti d'amore
Quel che volevi tu le non svoleva
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti

Ora non vuole più.
Debole cuore, non devi volere più
Neanche tu.
Se ti ha lasciato, lasciala andare.
Perchè vuoi vivere miserabilmente?
Forza sopporta il colpo, non gli cedere!

Amore mio, addio. Catullo è ora insensibile,
Più non ti cerca più non ti supplica
Per un tuo no.
Ma, insupplicata, come soffrirai!
Che sventura la tua, infelice,
E a quale vita vai incontro!
Quale uomo ti cercherà?
Chi puoi amare ancora, di chi sarai l'amante?
A chi i tuoi baci darai a chi la bocca morderai?
Catullo tu resisti, tu non cedere.

*Perdonate qualche errore di battitura, ma ho ricopiato a manina una versione che ho sul cartaceo poichè le traduzioni trovate su internet non mi piacevano affatto.

P.S. Il blog resterà chiuso per l'estate... a presto.

1 commento:

Clementine ha detto...

Ricordo che anch'io rimasi profondamente colpita quando lessi questa poesia. E' una delle più belle di Catullo, esprime dolore e amore, odio e tenerezza... Davvero significativa!
A presto! Baci.