04 settembre 2009

Any where out of the world

Si potrebbero trarre molti spunti e argomentazioni dalla poesia di Baudelaire che segue: la Morte, l'Irrequietezza dell'anima, l'Attaccamento al dolore...
Ritengo però che ognuno la debba analizzare attraverso la proprio luce il testo, cogliendo quei particolari e quelle sfumature sempre diverse e, sempre meravigliosamente belle.
(Come vorrei fare "Lunghi bagni di tenebre" anch'io...)


Questa vita è un ospedale nel quale ogni malato è preso dal desiderio di mutar letto. Questo vorrebbe soffreire davanti alla stufa, quello crede che guarirebbe accanto alla finestra. Mi pare che starei sempre bene dove non sono; senza posa discuto questo problema del traslcolo con la mia anima.
-Dimmi, anima mia, povera anima infreddolita, cosa diresti se andassimo a stare a Lisbona? Dev'essere caldo laggiù, ti potresti rinvigorire come una lucertola. E' una città sul mare; dicono che è tutta di marmo, che al gente odia talmente il vegetale, che strappa tutti gli alberi. Quello è un paesaggio secondo il tuo gusto; un paesaggio di luce e di minerale, col liquido per rispecchiarli.
La mia anima non risponde.
-Siccome ti piace tanto riposare con lo spettacolo del movimento, vuoi venire a stare in Olanda, beatifica terra? Forse ti divertirai in quel paese di cui spesso fai ammirato l'immagine nei musei. Cosa diresti di Rotterdam, tu che ami le selve di alberi e le navi ormeggiate sotto le case?
La mia anima rimane muta.
-Forse Batavia ti direbbe di più? d'altronde ci troveremmo lo spirito europeo sposato alla bellezza tropicale.
Non una parola. Che sia morta l'anima mia?
-Ti sei dunque ridotta ad un punto di tale torpore da crogiolarti soltanto nel tuo male? Se è così, fuggiamo verso i paesi che sono analogie della Morte. Ecco quanto fa al caso nostro, povera anima! Faremo i bauli per Torneo*. Andiamo più lontano ancora, in fondo in fondo al baltico; ancora più lontano dalla vita, se si può; insalliamoci al polo. Lassù il sole non sfiora che di striscio la terra, e il lento alternarsi della luce e della notte sopprime la varietà e accresce la monotonia, che è la metà del nulla. Lassù potremo fare lunghi bagni di tenebre, intanto che per trastullarci le aurore boreali ci mandreanno ogni tanto i loro fasci rosa, riflessi d'un infernale fuoco d'artifizio! Finalmente l'anima mia scoppia, e saviamente mi grida

-Dove che sia! purechè sia fuori da questo mondo!

1 commento:

SophieKowalski ha detto...

La mia luce,invece,ha colto questo dettaglio..
"Finalmente l'anima mia scoppia, e saviamente mi grida

-Dove che sia! purechè sia fuori da questo mondo! "
E dal titolo vedo che l'hai notato anche tu..